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La più importante festa religiosa di Catania

Catania  nei primi giorni di Febbraio ha luogo la festività della Patrona Sant’Agata.

Si tratta di una festa popolare conosciuta nel mondo, il cui programma prevede:

2 febbraio

Nelle ore serali, in Piazza Duomo la Patrona Sant’Agata riceve in dono, come da tradizione, una corona di fiori da parte dei Vigili del Fuoco i quali, a seguito dell’attentato dell’undici settembre alle Torri Gemelle, condividono questo momento con i Vigili del Fuoco della base americana NATO. E’ possibile assistere a questo suggestivo spettacolo che vede, un Vigile del Fuoco, percorrere la scala utilizzata per i soccorsi, raggiungere la statua posta sulla parte superiore del portone d’ingresso della Cattedrale e collocare sul capo della Santa la corona.

3 febbraio

La mattina prevede lungo la via Etnea la processione dalle “cannalore” (candelore) e la sfilata della Carrozza del Senato, con i valletti che indossando abiti d’epoca. All’interno di essa, il Sindaco e alcuni membri della Giunta, simbolicamente consegnano le chiavi della città alle autorità religiose. In parata sono presenti anche le Forze dell’Ordine in alta uniforme e i circoli Agatini.

La sera si conclude con i fuochi  pirotecnici a suon di musica, denominati “i fuochi a sira o tri” e con un concerto in onore di Sant’Agata.

4 febbraio

I fedeli si recano nella Cattedrale di Piazza Duomo alle prime luci dell’alba per assistere alla Santa Messa dell’Aurora. Alla fine della funzione, il Fercolo viene portato in processione, per le vie della citta’ dai devoti con il tipico abito detto “u saccu” di Sant’Agata, che tirando il cordone e sollevando il fazzoletto bianco, gridano: “Cittadini viva Sant’Agata”.

4 – 5 febbraio

La mattina del giorno 4 il Fercolo inizia il “Giro esterno “della città,
preceduto da undici cannalore o cerei,che rappresentano le principali attività commerciali.
In testa, sfila il cereo di Sant’Agata, a seguire, sempre con lo stesso ordine e per tutta la durata della processione, il cereo dei Rinoti, il cereo degli Ortofloricultori, il cereo dei Pescivendoli, il cereo dei Fruttivendoli, il cereo dei Macellai, il cereo dei Pastai, il cereo dei Pizzicagnoli, il cereo dei Panificatori e il cereo del Circolo di Sant’Agata. Essi vengono portati in spalla e il loro peso oscilla dai 400 ai 900 chili.
Il pomeriggio del giorno 5 dopo la Santa Messa, il Fercolo inizia il “Giro interno“ della città che si conclude con la tradizionale “acchianata di San Giuliano” e il rientro in Cattedrale della Santa, salutata dai fedeli commossi.
Lungo il tragitto, sia esterno che interno della città, il Fercolo viene seguito dai fedeli che portano in spalla dei ceri accesi per devozione.
Per tutta la durata della festa, lungo le vie centrali del capoluogo etneo si possono ammirare le tradizionali bancarelle folkloristiche e gustare le specialità della tradizione: “calia e semenza”, torrone, “minnuzzi” di Sant’Agata, olivette, pasta “martorana”, zucchero filato, arancini, frutta e piretti.

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